In Europa l'uso illegale del veleno costituisce una delle principali minacce alla conservazione di molti mammiferi carnivori e di numerosi rapaci necrofagi.
Il progetto LIFE PLUTO ha avuto come obiettivo quello di prevenire e contrastare questa pratica realizzando numerose azioni in 11 regioni dell'Italia peninsulare, in particolare nelle aree protette e in quelle zone che risultano particolarmente rilevanti per le specie minacciate. Interventi specifici sono stati realizzati all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il progetto LIFE PLUTO ha portato alla creazione di un sistema di prevenzione e contrasto dell'uso del veleno che interessa gran parte della penisola italiana e che consente di:
- far emergere l'uso illegale del veleno. Le sei Unità Cinofile Antiveleno attivate grazie al progetto svolgono ispezioni periodiche ed ispezioni di urgenza che rilevano l'eventuale presenza di bocconi avvelenati (sono state effettuate, in totale, 1.539 ispezioni). Le attività di sensibilizzazione hanno incoraggiato la segnalazione dei casi di sospetto avvelenamento da parte dei cittadini e, quindi, favorito l'attivazione del personale CUFAA e delle UCA;
- mitigare l'impatto del veleno sulla fauna. Le Unità Cinofile Antiveleno sono in grado di bonificare rapidamente ed efficacemente le aree interessate da episodi di avvelenamento e, inoltre, forniscono un utile contributo alle indagini. In totale le UCA hanno rinvenuto e rimosso un minimo di 198 bocconi/esche, 58 carcasse e 5 gruppi di esche certamente o molto probabilmente avvelenati ed altri elementi legati all'uso del veleno o ad altri reati;
- gestire adeguatamente i casi di avvelenamento. Il personale CUFAA è stato formato sulle procedure da adottare di fronte al rinvenimento di bocconi e carcasse avvelenati e su come collaborare sul campo con le UCA (10 corsi sono stati tenuti in 8 regioni italiane e vi hanno preso parte 400 partecipanti);
- prevenire l'uso illegale del veleno. Le iniziative di sensibilizzazione messe in atto hanno sollecitato la segnalazione dei casi di sospetto avvelenamento e scoraggiato l'uso del veleno. Hanno, inoltre, fatto conoscere ad un target vasto e differenziato l'attività delle UCA e l'attenzione che il personale CUFAA rivolge verso questo crimine, svolgendo così un importante ruolo deterrente. Il CUFAA ha organizzato 9 eventi di presentazione pubblica delle Unità Cinofile Antiveleno ed ha coordinato 14 incontri che hanno permesso di coinvolgere oltre 500 persone tra vari stakeholders. Le UCA hanno presentato la propria attività con interventi e dimostrazioni nell'ambito di 63 eventi di varia natura (manifestazioni di associazioni, lezioni a scuola, visite in ospedale, corsi cinofili ecc.) che hanno coinvolto oltre 15.300 persone.
Nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga il progetto LIFE PLUTO ha permesso di sviluppare un sistema virtuoso che favorisce i rapaci vulnerabili al veleno e riduce i conflitti tra mondo rurale e fauna, potenziale innesco dell'uso di bocconi avvelenati. Ciò grazie all'attivazione di una stazione di alimentazione per rapaci necrofagi (carnaio) che viene gestita in collaborazione con le aziende zootecniche locali.
Inoltre, il Parco Gran Sasso-Laga ha curato un'efficace campagna di sensibilizzazione nelle scuole che si è chiusa nel 2018 con un concorso di disegno e quattro eventi di premiazione.
La campagna ha coinvolto soprattutto scuola primaria e scuola secondaria di primo grado ed ha registrato un importante successo: ha coinvolto 580 alunni di 36 classi distribuite su tre province e sette comuni.
Tra gli altri, il CUFAA collabora con il progetto LIFE Egyptian vulture (LIFE16 NAT/IT/000659), finalizzato alla conservazione del capovaccaio in Italia, e con il progetto LIFE MILVUS (LIFE18 NAT/IT/000917), che punta alla reintroduzione del nibbio reale nel Parco Nazionale dell'Aspromonte.
Per ulteriori informazioni:
LIFE PLUTO Layman's report
Report finale del progetto LIFE PLUTO - Sintesi